Il pellegrinaggio a Maria Luggau

La Comunità Parrocchiale di Forni Avoltri compie ogni anno un pellegrinaggio votivo al sanutario mariano di Maria Luggau in Austria. Il santuario è meta di pellegrinaggio da secoli: da secoli centinaia di pellegrini raggiungono dalle pievi il paesino austriaco. La comunità si raccoglie alle quattro mattutine e si incammina verso Luggau: uomini e donne di ogni età, seguendo una preziosa croce addobbata con nastri e rododendri raggiungono a piedi la Valle del Gail in Carinzia. Durante il tragitto si recita il rosario, si intonano canti mariani e litanie: un'atmosfera serena e meditativa che rende l'esperienza molto spirituale e profonda. Il pellegrinaggio si conclude dopo sette ore di cammino al Santuario della Madonna Addolorata a Luggau, e si compie gli ultimi sabato e domenica del mese di giugno.

Il "Tir des cidulos"

Si tratta di un antica usanza di origine celtica di lanciare delle rotelle di legno infuocate, accompagnate da una sorta di formula magica che serve da porta fortuna per la coppia che viene nominata poi. Il lancio inizia sempre così: "Incidulino incidulado, chesto cidulo e ven e ven insenetado, in onuor di San Jusef e del Madono……e ven e ven inemorado!" Si passano in rassegna tutte le coppie del paese, vere o presunte. I coscritti in origine erano i diciottenni destinati al sevizio di leva. Un tempo il lancio era l'occasione, sopratutto per i ragazzi particolarmente timidi, di far sapere all'amata del loro interesse La giornata dedicata a questo rito di origine celtica era tradizionalmente il giorno di San Giuseppe, 19 marzo, un tempo giorno festivo; da alcuni anni a questa parte il lancio avviene invece la sera di Pasqua, questo per venire incontro ad esigenze molteplici: grazie alle vacanze pasquali ai coscritti paesani possono aggiungersi quelli originari del paese che però vivono altrove e possono così assistervi anche le persone presenti in paese per le ferie.

Il coro di Forni Avoltri

Il coro di Forni Avoltri si è costituito nell'anno 1946 grazie al M° Adalberto Croppo e a coristi appassionati nell'intento di promuovere e valorizzare il patrimonio artistico-musicale del folklore e delle tradizioni della gente carnica. Via via il coro si è affinato sotto la guida del M° Marco del Fabbro, direttore per oltre 40 anni e poi del M° Vito Roia valorizzando sia in Italia (in regione e nelle regioni vicine) sia all'estero (Austria e Svizzera) le tradizioni ed i costumi delle nostre genti. Il repertorio spazia dalle S. Messe (anche in parlata carnica) alle villotte carnico-friulane ai canti di montagna. Da anni il coro partecipa alle messe cantate, con gli stessi canti in latino, portando avanti una tradizione canora liturgica tramandata di generazione in generazione.

La Banda di Forni Avoltri

Il complesso Bandistico è stato fondato dal Mo “Cancianut” di PratoCarnico. A quel tempo il nostro piccolo Paese, Forni Avoltri, contava circa 1400 anime. In seguito, nonostante ilcalo demografico, la banda mantenne intatto il numero dei suoi elementi; componenti che raggiunsero un picco massimo di circa sessanta unità negli anni ’50 / ’60 per scendere poi ai trentacinque / quaranta degli anni ’90 e stabilizzarsi sui trenta / trentacinque dei giorni nostri. La Banda “Federico Vidale” inizia la sua. attività con tenace impegno e fatti salvi i due periodi bellici mondiali, durante i quali per ovvie ragioni non esercita, arriva sino ai giorni nostri grazie all’opera dei Maestri Federico Vidale (del quale porta il nome), Celso Romanin, Romano Ceconi, Egidio Del Fabbro, Attilio Ceconi,Maurizio Mune suecedutisi, via via, nella direzione fino all’attuale direttrice m° Elisa Frezzani. Le finalità e gli scopi del Corpo Bandistico sono quelli di educare sotto il profilo musicale i suoi componenti (per lo più ragazzi giovani), con particolare riferimento alla musica popolare friulana, e di conservare,divulgare e valorizzare la tradizionale musica del Friuli.

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